Palazzo Zorzi, Venezia

Palazzo Zorzi, Venezia
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Restauro conservativo portale in pietra

INDICE

  1. STATO DI FATTO PORTALE
  2. INTERVENTO DI RESTAURO
  3. PIANEROTTOLO IN TERRAZZO ALLA VENEZIANA

1. STATO DI FATTO PORTALE

L’intervento di restauro riguarda un portale in pietra d’Istria posto all’interno del cortile che da accesso alla riva d’acqua di rio San Severo.

Il portale in pietra d’Istria presenta molteplici scaglie distaccatesi dalla superficie della pietra conseguenti alla risalita di Sali sia dalla pavimentazione che dalle pareti in muratura aderenti allo stesso.

Slittamento dell’architrave dai capitelli e  profonde fessurazioni dello stesso.

Numerose stuccature cementizie incoerenti ed arpesi ormai totalmente ossidati.

2. INTERVENTO DI RESTAURO

Il progetto di restauro prevede lo smontaggio del portale in pietra, la desalinizzazione dei vari elementi, incollaggio e perniatura degli elementi fratturati ed il successivo rimontaggio dello stesso.

Come prima operazione è stato messo in sicurezza l’architrave per mezzo di puntellazione con morali in legno di larice.

Rimozione delle malte cementizie di ammorsamento dei vari elementi, utilizzando attrezzatura manuale quale scalpelli e mazzuoli, facendo attenzione a non danneggiare la pietra.

Dopo aver svincolato i vari elementi in pietra dalla muratura circostante, veniva realizzata una struttura in tubi adatta all’ancoraggio e posa a terra delle varie componenti del portale, utilizzando un argano manuale.

Per evitare l’eventuale perdita di materiale incoerente dalla superficie durante le operazioni di smontaggio, si effettuava una garzatura sulle zone interessate utilizzando resina acrilica reversibile e garze di cotone.

Una volta posti a terra i vari elementi venivano trasportati in cortile su appositi morali in legno dove procedere con le varie operazioni di restauro.

Lavaggio accurato con utilizzo di spazzolini morbidi e acqua deionizzata a più riprese,  per rimuovere i residui salini e polvere superficiale.

Trattamento della superficie in pietra per mezzo di una soluzione a base di ammoniaca e successivo impacco supportato da polpa di cellulosa di bario bi idrato.

L’impacco veniva lasciato agire per circa tre giorni, quindi si procedeva con la rimozione dei residui di polpa di cellulosa e lavaggio con acqua deionizzata.

Rimozione dei perni esistenti ossidati e ormai inutilizzabili ed inserimento di nuove perniature in acciaio inox annegate in resina epossidica.

Incollaggio delle parti fratturare e delle scaglie distaccate o in via di distaccamento con resina epossidica.

I lati posteriori degli elementi in pietra d’Istria che andavano a contatto con la muratura esistente venivano rivestiti con fogli di piombo posti a protezione delle eventuali migrazioni di Sali.

Rimontaggio dei vari elementi del portale con fissaggio tra loro mediante fusione di piombo. Inserimento di perni in acciaio inox tra le sommità dei capitelli e l’architrave,

Consolidamento delle crepe e delle fughe negli elementi non smontati mediante iniezioni di apposite malte colloidali.

Rimozione degli eccessi di piombo mediante scalpelli e mazzuoli.

Stuccatura delle fughe di connessione tra la muratura ed il portale di pietra (previo rifilo della foderatura in piombo) con una malta a base di coccio pesto, sabbia di fiume e calce desalinizzata.

Stuccatura delle fughe e delle crepe sulla pietra d’Istria con una malta a base di calce desalinizzata e polvere di pietra dello stesso litotipo di quella esistente.

3. PIANEROTTOLO IN TERRAZZO ALLA VENEZIANA

Lo scalone in pietra d’Istria che dal cortile interno porta ai saloni del primo piano presenta sul volta testa della scala un pianerottolo con pavimento alla veneziana.

Questi si presentava in pessimo stato con numerose lacune, perdita di materiale lapideo e sgranatura del sottofondo

Non essendo possibile il recupero, si concordava con la D.L. e il parere positivo della Soprintendenza B.B.A.A. di Venezia per il recupero del solo materiale lapideo e il rifacimento del pianerottolo stesso anche utilizzando i pezzetti di marmo recuperati.

Eseguito il rilievo grafico e fotografico del pavimento prima della rimozione.

Durante le fasi di rimozione venivano recuperati i sassi superficiali, selezionati per tipologia di materiale.

Demolizione del sottofondo in malta di coccio pesto ed accurata pulitura delle volte in mattoni sottostanti.

Controllo delle volte in mattoni con stuccatura preventiva delle crepe e successivo consolidamento delle stesse mediante iniezioni di malte colloidali.

Formazione del nuovo pavimento alla veneziana iniziando con il rifacimento del sottofondo con una malta di coccio pesto, sabbia di fiume e calce desalinizzata, compattandolo.

Realizzazione di sagome in legno riproducenti il disegno originale del pianerottolo e posizionamento delle stesse sul letto di sottofondo.

Inserimento dei sassi recuperati alternandoli a quelli nuovi fino a formare il disegno come in originale e successivo schiacciamento degli stessi con apposito attrezzo.

A completa asciugatura proceduto con la prima levigatura manuale per rimuovere gli strati di fondo in eccesso.

La levigatura avverrà a più riprese fino ad ottenere un perfetto pavimento alla veneziana con lucidatura finale.