Ca' Pesaro - Museo Arte Orientale, Venezia
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Restauro conservativo riguardante parte di un soffitto decorato a fresco e di alcune decorazioni a stucco
- INDAGINE CONOSCITIVA
1.1 STUCCHI NELLE SALE X E XII
1.2 SPECCHIO - INTERVENTO DI RESTAURO
2.1 SOFFITTO DECORATO
2.2 STUCCHI
1. INDAGINE
CONOSCITIVA
L’intervento di restauro conservativo riguarda parte di un soffitto decorato a fresco e di alcune decorazione a stucco esistenti presso le sale del Museo di Arte Orientale attualmente a Ca’ Pesaro – Venezia.
Trattasi di una parte di soffitto decorato a fresco esistente in un salone posto al quarto piano del Museo di Arte Moderna di Ca’ Pesaro.
Il restante soffitto è da parecchi anni coperto da una intelaiatura in tessuto sorretta da un soppalco essendosi staccati parte degli stucchi esistenti.
Il soffitto decorato di cui intendiamo occuparci presenta parecchi distaccamenti della superficie decorata a fresco e una fitta regnatela di crepe e fessurazioni.
Da una prima indagine si rilevano parecchi ritocchi alla superficie decorata con dipinture presumibilmente a tempera.
Sono presenti interventi di restauro eseguiti presumibilmente parecchi anni orsono con rifacimenti e rappezzi in malta dipinta in tonalità compatibile con il restante affresco.
Queste ricostruzioni sono le più interessate dalle fessurazioni e dai distaccamenti in particolar modo nella zona adiacente alle finestre poste a chiusura della loggia.
Con ausilio di un trabattello sono stati riscontrati interventi di consolidamento della superficie, eseguiti mediante iniezioni di sostante colloidali che però con il tempo sono andati ad appesantire le zone interessate dal distaccamento della superficie creando nuove lesioni nelle zone circostanti.
Sui due lati del soffitto affrescato è presente un cornicione ligneo.
Tra il cornicione stesso e le volte del soffitto soprastante esistono delle fessurazioni, in alcuni punti notevoli tanto da consentire la visione della muratura sottostante.
Si rileva la mancanza di materiale legante fra mattoni e mattoni.
Il lato del salone che si affaccia sul cortile presenta una loggia per tutta la lunghezza dello stesso.
Come descritto precedentemente è stata posta a chiusura della stessa una serie di finestre.
Queste terminano addossandosi ad una cornice in pietra d’Istria posta sulla sommità della loggia da dove, in origine, iniziava il soffitto affrescato.
Fra la struttura lignea delle finestre e la cornice in pietra d’Istria rimaneva una fessura che a suo tempo è stata tamponata inserendo del tessuto ignifugo che però con il passare del tempo, infiltrazioni e polveri risulta ammalorato.
Oltremodo essendo stato posizionato all’interno sulla superficie lignea soprastante le finestre (una mensola in legno per tutta la lunghezza della loggia) una parte dell’impianto di illuminazione al neon, lo sbalzo termico tra il calore interno e la temperatura esterna filtrata attraverso la suddetta fessura ha accelerato il processo di degrado della volta decorata.
1.1 STUCCHI NELLE SALE X E XII
In due sale espositive viene rilevata la massiccia concentrazione di sali su alcuni stucchi ed in particolare su delle cornici e su di un capitello angolare che presenta la perdita di gran parte delle decorazioni.
Parte dei cornicioni interessati dalle eflorazioni saline risulta già priva di parte del materiale originale anche se si notano tracce di precedenti interventi di restauro.
2. INTERVENTO DI RESTAURO
2.1SOFFITTO DECORATO
Per procedere con le operazioni di messa in sicurezza del soffitto affrescato senza intralciare l’affluenza di visitatori al del Museo, si interveniva con la momentanea rimozione e collocazione degli oggetti mobili, con la presenza della Direttrice del Museo Dott.ssa Spadavecchia, in luoghi adatti a conservarli.
Le vetrine che non potevano essere rimosse venivano protette con dei panelli lignei appositamente approntati in loco, e con teli in nylon le aree con tendaggi e tele.
Le due balaustre in legno, messe quali distanziatori dalle vetrine di esposizione, venivano smontate e collocate in prossimità delle vetrine stesse.
Questa operazione consentiva agli operatori di intervenire sul soffitto ed ai visitatori del Museo di accedere alle sale di esposizione.
Venivano rimosse le polveri superficiali con pennelli morbidi in setola su tutta la superficie affrescata.
Mappatura di tutti i distaccamenti e delle crepe esistenti, delle esfoliazioni e dei rifacimenti.
Questi presentavano parecchie fessurazioni longitudinali nella superficie a volta posta al di sopra delle finestre della loggia esterna.
Come primo intervento si procedeva con la velinatura delle crepe e dei distaccamenti mediante utilizzo di carta giapponese e resina acrilica riconvertibile (Paraloid in soluzione di acetone al 3%).
Dove si rendeva necessario, perché oltre alle fessure si riscontravano dei distaccamenti della superficie decorata dal supporto murario sottostante, venivano applicate sopra le veline delle garze di cotone rinforzanti.
Questa operazione veniva eseguita su tutta la superficie in cui si riscontrava la necessità di una messa in sicurezza.
Il cedimento di gran parte del soffitto richiedeva un intervento più mirato alla sua conservazione, in attesa di un intervento di restauro conservativo radicale da eseguirsi entro breve tempo onde evitare un’ulteriore deterioramento delle decorazioni già in situazione precaria.
Si procedeva quindi con un controllo dell’intradosso del soffitto per stabilire i punti di ancoraggio delle pattere in plexiglas da applicare nella parte sottostante, per rimettere in tensione tutto il soffitto decorato.
Su poteva rilevare che in un precedente intervento era stato eseguito un consolidamento dell’intradosso che però aveva appesantito il soffitto stesso con il conseguente cedimento della parte sottostante.
Individuati i punti di ancoraggio si procedeva con l’inserimento delle pattere in plexiglas.
Ne venivano inserite una quindicina a regolare distanza che andavano ad agganciarsi ai travi portanti del soffitto.
Venivano richiuse le crepe e le fessure più evidenti con un impasto a base di sabbia di campo, grassello di calce stagionato e terre naturali compatibili con le decorazioni esistenti.
Nella zona della volta soprastante le finestre interessata più dal degrado, in cui risultavano tamponature con gesso e malta eseguite probabilmente in concomitanza con l’installazione delle nuove luci al neon, si procedeva con la rimozione di tutte le parti incoerenti e lo spurgo dello sporco sottostante utilizzando delle spatoline e dei pennelli sottili.
A pulitura avvenuta si proseguiva con la ricostruzione dell’intonaco mancante utilizzando sempre un impasto a base di sabbia di campo e grassello stagionato.
Le stuccature, gli imbonimenti e le ricostruzioni venivano successivamente velate per renderle omogenee con le superfici decorate preesistenti utilizzando delle terre naturali e degli acquerelli.
Venivano quindi rimossi i pannelli messi a protezione delle vetrine, i teli in nylon e ricollocati al loro posto gli oggetti spostati precedentemente dalla sala.
Riposizionate le balaustre in legno a protezione delle vetrine.
2.2 STUCCHI
Allestimento della sala XII (Sala degli specchi).
Le zone interessate dall’intervento presentavano alcune difficoltà di mobilità essendoci delle vetrine addossate alle pareti contenenti delle porcellane.
Si concordava con la Direttrice del Museo lo spostamento delle stesse al centro della stanza e a protezione, una struttura di pannelli lignei.
Tutti gli oggetti removibili esposti (paraventi, vasi in porcellana, bronzi) venivano rimossi e spostati in un’altra stanza.
Le porcellane presenti nelle vetrine venivano rimosse e, a spostamento delle vetrine al centro della stanza, ricollocate al loro posto.
Queste operazioni venivano effettuate dal nostro personale sotto il controllo della Direttrice stessa.
Venivano rimosse con attenzione le polveri ed i sali affioranti sia sulla decorazione a stucco posto nell’angolo tra due pareti della stanza, sia sul cornicione soprastante e laterale che, oltre agli affioramenti di sali, presentava dei distaccamenti di parte delle modanature.
Risultavano zone prive del materiale probabilmente distaccatosi nel tempo.
Nella zona sovrastante una specchiera, posta tra due finestre, una grossa macchia di umidità dovuta ad infiltrazione di acqua piovana dalla grondaia esterna interessava parte del soffitto e del cornicione.
Per l’abbattimento dei sali presenti si procedeva con un impacco localizzato utilizzando polpa di carta ed una una soluzione idrica di bicarbonato di ammonio al 3% con tempi controllati (un’ora e trenta), rimosso l’impacco senza procedere al lavaggio delle superfici trattate, veniva applicato un’impacco con soluzione di bario idrato al 6%.
Tutte le parti ammalorate venivano quindi rimosse a secco, con un successivo lavaggio con acqua demineralizzata e spugne morbide.
Parte del materiale delle cornici a stucco era andato perduto a seguito di vecchie infiltrazioni di acqua piovana e dalle efflorescenze saline.
Dopo aver effettuato il trattamento anche su questa superfici per l’abbattimento dei Sali, si integravano le parti mancanti con una ricostruzione delle modanature con sabbia di fiume e grassello di calce sottolivello di circa 5 mm.
Successivamente venivano reintegrate le superfici interessate dalle ricostruzioni con un sottile strato di marmorino dello stesso litotipo di quello esistente.
La cornice a stucco che racchiudeva lo specchio della sala XII, la cui stabilità era compromessa da distaccamento dalla superficie muraria sottostante, veniva ancorata in più punti, utilizzando dei microperni in fibra di vetro annegati in resina epossidica.
Dopo aver controllato la stabilità e sicurezza si provvedeva a rimuovere la rete di protezione che lo copriva.
I forellini dove erano state inseriti i perni, le fessurazioni e le zone interessate da distaccamento di materiale a seguito delle crepe createsi, venivano reintegrati utilizzando dell’impasto di marmorino.
Terminati i lavori di restauro ed integrazione degli stucchi, venivano rimossi i teli ed i pannelli messi a protezione delle teche.
Con l’ausilio del personale del Museo di Arte Orientale si ricollocavano nella Sala gli oggetti facenti parte della Collezione che precedentemente erano stati spostati in luogo sicuro.