Colori per Sognare

Colori per Sognare

NOTA AUTOBIOGRAFICA:

Sono un duro friulano cresciuto tra Trieste e Milano. A Trieste ho conosciuto il mare e mi sono laureato in ingegneria, nonostante la mia vera passione fosse l’architettura (già allora disegnavo e coloravo con pastelli, acquerelli e colori ad olio).

Da Trieste sono finito a Milano, dove ho lavorato come ingegnere e dove ho potuto frequentare l’accademia di Brera. A fine dicembre 2009, proprio mentre stavo festeggiando l’anno nuovo, sono stato colpito da un aneurisma alla testa. Mi sono risvegliato dal coma con la metà del corpo paralizzata, e la memoria compromessa.

La mia passione per la pittura e per il dipingere è stata la strada che mi ha consentito di risollevarmi. Con la pittura ho ritrovato quella parte di me stesso oramai annullata per dare un senso di continuità alla mia vita. Vorrei che la mia vicenda diventasse una speranza per gli sfortunati nella mia situazione. 

C’è sempre una via d’uscita, una strada per risollevarsi.

Oggi la mia attività pittorica, praticata con sempre maggior impegno ed entusiasmo, ha uno svolgimento quotidiano e completa l’ attività terapeutica nel recupero della pienezza della vista. I riquadri colorati rappresentano inconsapevolmente gli elementi costruttivi di un’architettura per la mia nuova vita.

E la vita di tutti coloro che sognano.

IVANO BATTISTON

Gli acquerelli, che da allora ha realizzato, rappresentano il percorso che gli ha permesso di cogliere comunque la poesia, ovunque sia un raggio di bellezza. L’opera di Battiston non si risolve dunque in una mera rappresentazione artistica ma è altresì un messaggio di speranza per le persone nella sua stessa situazione. La struttura compositiva dell’opera è risolta con riquadri colorati che contengono elementi figurativi nei quali si riconoscono soggetti e momenti dalla vita quotidiana dell’artista come il portone di casa, la tavola pronta per il pranzo, la finestra da dove guarda il tramonto oppure il parco dove poter godersi la primavera. Il colore e I segni grafici vengono utilizzati per esprimere una realtà piena di immaginazione. Lavori che ricordano Paul Klee, suo artista prediletto, ma anche la Pop Art britannica con i lavori ispirati alla mitologia greca, come in Joe Tilson. L’attività pittorica di Battiston, appare oggi parte integrante della terapia e i riquadri colorati degli acquerelli rappresentano i mattoni per la costruzione delle pareti di un edificio immaginario, dove far vivere il suo corpo e la sua mente.

Mario Di Martino | Studio “Antonio Dal Ponte”, Venezia |